Dal negativo alla stampa episodio 6: il mio condominio

Abito in una palazzina ricca di geometrie strane e a prima vista disordinate ma le facciate offrono comunque tanti spunti fotografici che man mano svilupperò e vi porterò sul blog. Da qualche settimana mi sono accorto di un gioco di luci molto suggestivo generato da un lampione laterale alla mia palazzina che proietta in maniera netta la silhouette dei rami di alcune piante qui di fianco ormai spoglie.

Facciata laterale (est) della mia palazzina. Scatto realizzato con iPhone e lunga esposizione

Gli elementi che hanno colto la mia attenzione sono e che potrebbero rendere la composizione interessante secondo me sono:

  • La silhouette del ramo proiettata sul muro con l’alternanza di luci spente e accese (ON – OFF)
  • il gradiente di luce che va dal basso verso l’alto e che sulla stampa si tradurrebbe in una sfumatura di grigi dal chiaro allo scuro che si contrappone all’acceso/spento delle luci nelle finestre.

C’erano dei vincoli da tenere in considerazione per realizzare la foto che avevo in mente: primo avrei dovuto attendere che il lampione si fosse acceso e che la luce ambiente fosse scesa in modo da rendere più evidente l’ombra dei rami sul muro, e secondo avrei dovuto capire gli orari dei vicini per avere un’idea di quando avrebbero acceso le luci. (La fila di finestre in basso sarebbe stata facilmente controllabile dato che è il mio appartamento).

Volevo uno scatto pulito con una bella gamma di toni e minimizzare la grana, così ho preso una Ilford Delta100, l’ho caricata nel magazzino della mia fedelissima Hasselblad 500C munita di Distagon 50mm, sono sceso giù in strada, ho piazzato tutto su cavalletto e ho preso l’inquadratura con la compagnia dei gatti di quartiere che mi guardavano incuriositi. Fare l’inquadratura e prendere il fuoco per bene non è stato facile vista la scarsa luce, infatti col senno di poi rifarei tutta questa parte prima che la luce ambiente scenda troppo per poi attendere le condizioni di luce giusta per fare lo scatto. Ahimè i vicini del quarto piano non c’erano ma per fortuna quelli del quinto non mi hanno deluso.

Fatte le dovute misurazioni con il mio esposimetro spot (Minolta spotmeter F), ho visto che tra le zone in luce e quelle in ombra della scena c’erano poco più di due stop di differenza; per avere dei negativi stampabili col contrasto giusto avrei dovuto aumentare abbastanza l’energia di sviluppo…ma di quanto? Non ho mai fatto test per queste condizioni di luce abbastanza particolari ma, basandomi su alcune prove fatte quest’estate sulla delta 100 con l’imago FD, ho ritenuto che per avere un negativo con un contrasto adeguato avrei dovuto aumentare il tempo di sviluppo di un buon 60-70% rispetto a quello indicato nominalmente. Fatte queste considerazioni, dopo aver impostato sull’esposimetro una sensibilità di 50ASA e apertura del diaframma ad f16 per avere quanta più profondità di campo possibile, ho calcolato che il tempo di posa sarebbe dovuto essere attorno ai 6 minuti (difetto di reciprocità incluso); così armato di scatto flessibile e pazienza ho fatto diverse esposizioni, cambiando anche inquadrature e obiettivi.

Sono risalito a casa e ho sviluppato subito questa delta100 @ 50 in imagoFD per 9 minuti (dil. 1+59) a 20°. Vi allego alcuni negativi fotografati sulla tavoletta luminosa e qualche dettaglio tramite il lentino 8x.

Nell’immagine successiva potete vedere il provino a contatto nel quale ho evidenziato i tagli che avevo pensato per le stampe. L’unica che effettivamente mi ha convinto è quella in basso a destra, che poi è quella che avevo in mente sin da subito.

Provino a contatto

A giudicare i negativi e i provini a contatto, esposizione in camera e lo sviluppo della pellicola mi sono sembrati adeguati e dopo aver fatto un paio di provini scalare per determinare esposizione e contrasto in stampa, ho realizzato subito la stampa di lavoro che potete vedere nell’immagine successiva (con gli appunti per realizzare la stampa finale).

Stampa di lavoro

Ho fatto qualche altra prova per quantificare gli interventi per finalizzare la stampa che vi riassumo di seguito:

  • Bruciatura della finestra in basso e in alto con contrasto Magenta = Yellow = Blu = 0 per tirar fuori qualche dettaglio in più
  • Schiarire un pelo la proiezione dei rami sul muro al centro
  • Enfatizzare il gradiente di luce sulla facciata del palazzo (scurendo in particolare la parte in alto)
  • Bruciare in diagonale per veicolare l’attenzione di chi guarda la foto sulle finestre.

E infine la stampa finale realizzata su carta politenata Ilford Multigrade V:

Stampa finale

Le foto alle stampe sono fatte col cellulare, non fatevi ingannare ma i gradienti risultano meno evidenti e le finestre in alto si distinguono in maniera netta, si vedono chiaramente anche i dettagli nelle serrande.

Di seguito qualche dettaglio della grana della stampa vista al lentino...e anche un dettaglio di come faccio schifo a spuntinare. Imparerò 😅.

Questo risultato mi ha abbastanza soddisfatto, e la stampa è stata tutto sommato “facile” proprio perché tutte le considerazioni fatte a monte sono risultate corrette e mi hanno portato ad avere un buon negativo da cui partire.

Vi rinnovo l’invito a seguirmi sui miei social Instagram @giandoman @giandomanalog o su Facebook se preferite se volete contattarmi direttamente per ulteriori info. A presto!

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