Rotterdam, Aprile 2016.
Durante il mio dottorato ho trascorso 8 mesi in Belgio per una collaborazione presso l’Université catholique de Louvain; un’esperienza professionale unica ma a livello di rapporti umani un pochino meno. Diciamo che se le amicizie te le cerchi magari ti tengono in considerazione per qualche partitella di calcetto o una birra, ma se tu non ti proponi loro di certo non vengono a cercarti.
Poco male in quel periodo ho cominciato la mia avventura “analogica” e durante i weekend viaggiavo molto; gli spostamenti non erano particolarmente cari e da Bruxelles parte un treno che in 3 ore ti porta ad Amsterdam passando per Bruges, Rotterdam, Delft, Dordrecht ecc. Siccome non ero mai stato in Olanda decido una domenica di scendere a Rotterdam.
Uno dei posti da visitare è la zona dove si trovano le case cubiche di Piet Blom, un complesso di edifici che definir strano è ben poco fidatevi!

La giornata era abbastanza serena, c’era un bel sole e con me avevo la mia fidata Canon AE 1con su una Ilford HP5 Plus, e come obiettivi avevo il 50mm f/1.8 Canon e il 28mm f/2.8 Sigma. Camminando nel complesso dove si trovano queste case ho pensato che un grandangolare fosse la soluzione migliore, tante simmetrie (e asimmetrie), tante geometrie. Il cielo blu si contrapponeva alla grande con il giallo intenso di queste strutture…peccato non avere avuto una pellicola colore.
Entrando nel complesso di questi edifici, guardo in su e vedo che le linee di queste strutture formavano delle forme geometriche strane così, verifico il contrasto della scena tra cielo e zone in ombra e devo dire che era abbastanza forte, così espongo per le zone di ombra in modo da mantenere tutti i dettagli e scatto.
Il negativo è esposto bene, ho dettagli nelle zone di ombra (basti vedere i dettagli dei riflessi nelle finestre). La parte in basso risulta meno densa, e la zona del cielo risulta carica ma comunque si intravede una nuvola. Un peletto di sviluppo in meno probabilmente avrebbe giovato, ma nonostante questo il provino a contatto mi fa vedere che non dovrei avere grossi problemi a tirar fuori tutto quanto.
Carta BERGGER PRESTIGE RC, Sviluppo ILFORD MULTIGRADE, Fix e Stop ARS IMAGO. Tempo di comparsa 20 secondi temperatura di sviluppo sui 22-23 gradi
Comincio con i provini:
- Faccio il provino scalare prima a step di 4 secondi ma non sono sufficienti, così lo rifaccio dando 10 secondi di base e steps di 5 secondi fino a 40 secondi.
- 25 Secondi è un tempo indicativamente giusto ma se riflettiamo sul provino a contatto quella porzione di edificio è più chiara rispetto alle altre quindi quel tempo di esposizione è sicuramente troppo. Di fatti nel provino completo a 25 secondi l’area di sotto risulta essere troppo scura (anche se non si vede dalla foto).

- Il problema della scena era la luce diversa che entrava e colpiva le facce della struttura in modo diverso. Vorrei che le facce fossero tutte più o meno simili, con sfumature differenti ma comunque coerenti tra di loro: quindi più chiare sopra, meno chiare sotto
- Decido di aumentare il contrasto quindi porto la filtratura magenta a 25 e ci siamo. Un tempo tra 25 e 30 secondi è un buon punto di partenza così faccio la stampa di lavoro a 27 secondi

- La stampa di lavoro mi dice che le aree negli angoli in basso sono troppo scure, quindi una mascheratura è necessaria. Una mascheratura più breve è necessaria anche nella parte centrale in basso. È necessaria una bruciatura nella zona in alto a sinistra in modo da avere un tono simile all’angolo in alto a destra. La zona centrale del cielo va bruciata per avere stacco tra cielo e nuvola.
- Mi faccio uno schema di bruciature e mascherature in base ai provini fatti fino ad ora.

- La stampa ottenuta mascherando e bruciando secondo lo schema può andare se non fosse che la bruciatura centrale non è proprio comoda da fare e nonostante un paio di prove il risultato non mi ha convinto a pieno. Si intravede l’effetto della bruciatura. L’immagine successiva mostra il risultato.

- Ho effettuato una serie di test ulteriori e ho visto che pre-velando la carta per 0.5 secondi e mantenendo i tempi intatti ho ottenuto un significativo aumento del tono nella zona del cielo che mi ha portato dove volevo: un cielo evidente, stacco con la nuvola e il resto degli edifici con dettagli visibili. La foto successiva mostra la stampa finale

Questa fotografia, almeno secondo me ha dei piccoli dettagli che in stampa andavano enfatizzati in modo da non renderla “piatta”: sicuramente la nuvola, infatti avere un cielo bianco o con poco stacco non avrebbe sortito lo stesso effetto. Col senno di poi se la nuvola fosse stata al centro sarebbe stato perfetto, ma d’altronde se mio nonno avesse avuto una ruota sarebbe stato una carriola :D. Un altro elemento che andava enfatizzato sono i riflessi nelle finestre, un po’ come il riflesso di luce nell’occhio di una persona in un ritratto…gli da vita. Infine il comignolo a destra…rompe la simmetria e doveva essere presente.
Vi lascio con qualche zoom sui dettagli nelle finestre e sulla grana vista dal lentino 8x. Il rodinal si dimostra quello che è dal punto di vista della grana, comunque devo dire che vista a distanza normale, si percepisce un buon dettaglio e leggermente la grana che comunque risulta netta e piacevole.
Conclusioni: sicuramente una stampa non diretta, a causa del contrasto e della strana luce all’interno di quegli edifici. Spuntinerò appena possibile e comunque tutto sommato sono riuscito ad ottenere il risultato che avevo in mente.
Alla prossima 😉
3 pensieri riguardo “Dal negativo alla stampa episodio 1: Le case cubiche di Piet Blom”